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Fra due settimane cominciano i Mondiali in Brasile e la Fifa deve già fare i conti con le tante proteste nel paese sudamericano, le ultime critiche all’organizzazione sono arrivate addirittura da Ronaldo. Ma l’organismo internazionale guidato da Sepp Blatter deve ora fare i conti con una patata ancora più bollente: il giornale britannico The Sunday Times, domenicale del Times, ha pubblicato oggi infatti un articolo esplosivo nel quale si afferma che ci sono le prove della corruzione dietro l’assegnazione dei Mondiali al Qatar. Dietro questo scandalo che potrebbe rivelarsi di dimensioni gigantesche c’è la controversa figura di Mohamed bin Hammam, già presidente della AFC (la federazione che governa il calcio asiatico) e espulso da ogni carica nel 2011 dal comitato etico della Fifa, poco dopo che lo stesso aveva corso per la presidenza.
Secondo il Sunday Times ci sono milioni di email che provano come prima del 2010 Mohamed bin Hammam ha corrotto molti funzionari affinché votassero per il paese arabo nell’assegnazione della competizione mondiale del 2022. In tutto sono stati spesi oltre 5 milioni di dollari, almeno 400.000 sono finiti nelle tasche dei delegati africani. Ci sono poi tracce di versamenti pari a 1,6 milioni di dollari, di cui 450.000 incassati proprio prima del voto, su dei conti riconducibili a Jack Warner, il signore del calcio di Trinidad e Tobago anche lui espulso dalla Fifa di cui all’epoca era il vicepresidente. Se le accuse che provengono dalla Gran Bretagna si rivelano fondate nel mondo del pallone si scatenerebbe un vero terremoto, nel frattempo c’è già chi chiede la testa di Blatter.
I Mondiali in Qatar in realtà sono finiti nell’occhio del ciclone già da un po’ di tempo. Nella realizzazione dei futuristici impianti che dovrebbero ospitare la competizione sono morti già molti operai, il problema della sicurezza sui cantieri è stato sollevato da più parti. Poi c’è il problema climatico, in medio oriente d’estate le temperature sono altissime tanto che si era pensato di giocare in inverno, ma lo stesso Blatter aveva ammesso che la scelta del Qatar col senno di poi non si era rivelata particolarmente azzeccata. Ora si attendono gli sviluppi di questa brutta storia di corruzione, per il momento Mohamed bin Hammam si è rifugiato dietro un “no comment” che però fa un rumore assordante.
Intanto da più parti inizia a sollevarsi la richiesta di una nuova assegnazione che sia libera da ogni forzatura. Ricordiamo che le altre nazioni aspiranti all’organizzazione dei Mondiali del 2022 erano l’Australia, il Giappone, la Corea del Sud e gli Stati Uniti, il Qatar aveva prevalso con 14 voti contro gli 8 degli americani. Considerando che i Mondiali del 2018 saranno ospitati dalla Russia e tenendo conto dell’alternanza dei continenti l’edizione del 2022 dovrebbe tornare nel continente americano o al limite fare il suo esordio in Australia, dando per scontato che Giappone e Corea del Sud non vengano prese in considerazione visto che già nel 2002 hanno ospitato la rassegna.
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